Nel 2018 l’unico strumento che ha riportato una performance positiva è stato il dollaro. Appurato che l’investimento denominato in una divisa diversa dall’euro espone il portafoglio ad un rischio di cambio, cioè all'incertezza derivante dalla conversione del ricavato dell'investimento (minusvalenza o plusvalenza che sia) nella valuta europea (ottenendo quindi una ulteriore minusvalenza o plusvalenza), in talune situazioni di mercato la diversificazione valutaria rappresenta una delle fonti di performance.
E’ possibile investire in divise diverse dall’euro utilizzando fondi/ETF che allocano le proprie risorse in qualsiasi attività finanziaria quali ad esempio obbligazioni, azioni e materie prime.
La dispensa ha l’obbiettivo di spiegare la natura del rischio di cambio, il comportamento dei tassi di cambio, nonché le modalità d’investimento in strumenti tipici del risparmio gestito.